Tutto è iniziato una mattina di qualche settimana fa, quando sul bus in direzione ufficio, dopo aver raccattato uno dei tanti quotidiani gratuiti (credo fosse il Metro), ho letto di una nuova moda che si sta facendo largo anche in Italia: i distributori di hot toys importati da my-yoyo.
Geniale! osare mantenendo l'anonimato, senza alcun rapporto con un commesso o una commessa.
Ho sempre pensato che aprire un sexy shop per sole donne sarebbe stato un gran business, ma i distributori fucsia sono molto meglio e i prezzi sono accessibili, se ci si accontenta... (http://www.my-yoyo.it/).
Ovviamente non finisce qui... Lunedì 28 aprile andando in ufficio (come sempre puntuale), mentre sfogliavo il City (altro giornale gratuito che si trova di norma sui mezzi pubblici), mi imbatto in un articolo decisamente particolare: "Gigolò che passione. Una donna su cinque paga per fare sesso".
L'articolo oltre a dare una statistica del ceto sociale delle donne che pagano o pagherebbero per fare sesso (il 23% sono imprenditrici) sostiene che il 37% delle donne ha pensato almeno una volta di pagare un uomo, ma solo il 19% si è tolta lo sfizio. Inoltre afferma che il target delle "cacciatrici" è per il 38% composto da donne fra i 30 e i 40 anni e per il 25% tra i 40 e i 50.
Meraviglioso!
Così ho pensato perchè non affiancare agli hot toys dei distributori fucsia degli hot men ? :-P
Magari dei ragazzi giovani, sulla ventina, carini, simpatici, intelligenti e disponibili?
I volontari non mancano, in ufficio ne ho trovati un bel po' (consenzienti e non :-P), tutti diversi per soddisfare ogni genere di palato. Adesso non resta che quotarli :-P
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